A distanza di qualche giorno dalla manifestazione contro lo sversamento delle acque radioattive nel canale di Navicelli (per decommissioning del CISAM) vi sono 5 indagati per danneggiamento aggravato e imbrattamento. La violenza si è presentata, come sempre, in divisa, in questo caso con la messa a soqquadro (anche detta “perquisizione”) del Garage Anarchico.
Non è finita qui: le autorità cittadine, dal sindaco alla Confesercenti, hanno parlato di teppismo. Ora per ogni manifestazione nel centro storico vorrebbero convocare, previo all’autorizzazione della questura, il “Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica”; nonché, fatto molto grave, sceglierne il percorso.
Il Comune di Pisa vuole nei fatti negare la libertà di manifestare in città ed ora usa a pretesto il corteo di sabato scorso, come in passato è stato fatto con Canapisa e con altre manifestazioni.
Non cadiamo nella trappola che vuole dividere i manifestanti “buoni e responsabili” da quelli “cattivi e teppisti”. Questi pretesti non ci ingannano, l’attacco alla libertà di manifestare sarebbe pienamente in linea con le politiche della giunta comunale pisana, da anni al lavoro per chiudere ogni spazio di libertà. Qui, come in ogni altra città, sia con le ordinanze comunali sia coi manganelli della polizia, è un attacco che si inserisce in un più vasto contesto di inasprimento della repressione a livello nazionale. Queste sono le stesse politiche reazionarie che sono utilizzate per reprimere la libertà di manifestare in Italia come in tutta Europa.
Va segnalato come ancora una volta i media ufficiali e le istituzioni NON abbiano sollevato la questione dello sversamento delle acque radioattive nel Canale dei Navicelli. Al contrario, hanno dato enorme spazio alle più ridicole dichiarazioni sul “teppismo” ed alle più repressive proposte di salvaguardia dell’immagine, oscurando così, in linea con le politiche suddette e con la logica del profitto, le gravi mancanze delle autorità locali nei confronti del rispetto dell’ambiente e della salute.
Esprimiamo la nostra solidarietà alle compagne e ai compagni del Garage Anarchico.