IL CAPITALISMO E’ LA CRISI
La crisi finanziaria scoppiata nel 2008 nel cuore del sistema capitalista, gli U.S.A., si sta aggravando sempre più in maniera esasperante.
Le cause vanno ricercate nelle politiche economiche e sociali portate avanti da una trentina di anni dai vari governi americani ed europei che, insieme alla globalizzazione dei mercati e la finanziarizzazione dell’economia, hanno permesso una crescente deregolamentazione dei mercati e una maggiore flessibilità nel mondo del lavoro.
Gli unici beneficiari di questa situazione sono le banche e le grandi multinazionali, che infatti continuano a registrare profitti record in contrapposizione al continuo impoverimento della popolazione.
In questo contesto le banche agiscono da una parte come depositarie dei grandi investimenti delle grosse aziende internazionali – con cui spartiscono gli enormi profitti – e dall’altra parte come erogatori di prestiti con tassi via via sempre maggiori per le medie imprese e per i cittadini, il tutto secondo la logica del “ti presto oggi e mi ridarai (forse) domani”. Inoltre hanno svolto il ruolo di burattinai spostando grosse somme di denaro a loro piacimento; il tutto con il silenzio-assenso dei vari governi nazionali.
Queste speculazioni finanziarie hanno creato un enorme debito che ora i governi vogliono far pagare ai cittadini attraverso politiche di austerità.
Emblematico è l’esempio della Grecia, di fatto commissariata, dunque costretta a sottostare alle direttive europee che le impongono misure da “MACELLERIA SOCIALE”: i licenziamenti di massa dei lavoratori statali e “l’ordine” di abbassare il minimo salariale sono solo gli esempi più eclatanti. Misure attuate da un governo di centro-sinistra (sic!). Questo dimostra che, indipendentemente dalla fazione politica alla guida del paese o da alternative riformiste, questa crisi economica -sociale è la crisi della logica capitalista.
Infatti, anche qui in Italia, tutti i provvedimenti conseguenti all’ultima manovra finanziaria come l’aumento dell’IVA, l’aumento dell’età pensionabile e la cancellazione dei diritti dei lavoratori, si stanno traducendo in un sostanziale peggioramento di vita per le fasce sociali più deboli, il tutto con la complicità dei sindacati confederali e dei partiti (cosiddetti d’opposizione).
Come se non bastasse, con ogni probabilità, a breve verrà varata una terza finanziaria con nuove ed ulteriori misure di austerità.
Da giorni si sentono solo le voci dei vari politici e in primis del Presidente della Repubblica che ci invitano all’unità nazionale e a stringere la cinghia per pagare un debito che non ci appartiene!
Come student* siamo convinti che noi non siamo un corpo estraneo alla società, ma siamo parte integrante di essa, siamo l’anello di congiunzione tra il mondo del sapere (di continuo sotto attacco e alla mercé dei privati) e il mondo del lavoro (quasi sicuramente precario). Siamo inoltre coscienti che solo l’unità della lotta può pagare…
DOBBIAMO CAPIRE, SIA COME STUDENTI CHE COME PRECARI, LAVORATORI, IMMIGRATI E DISOCCUPATI CHE I NOSTRI INTERESSI NON SONO GLI STESSI DELLA CLASSE DOMINANTE!!!
Il debito non l’abbiamo creato noi e noi non lo pagheremo!!!…CHE LA CRISI LA PAGHINO I PADRONI!!!
Scendiamo in piazza il 7 ottobre a Pisa e il 15 ottobre tutti a Roma!!!
COLLETTIVO AULA R
Il collettivo si riunisce tutti i martedì alle 14:30 in aula R nella facoltà di Scienze Politiche
MAIL: aular@autistici.org BLOG: aulaerre.noblogs.org