Ormai è questione di giorni, e noi cittadini saremo chiamati al grande gesto di civiltà e “dovere” che ci vede partecipare (solo una volta ogni cinque anni) per eleggere i “nostri rappresentanti politici” per i prossimi cinque anni.
Non potevamo fare a meno, come Collettivo, di intervenire e dire la nostra su questa tema molto complesso e dai mille risvolti, specialmente in questa fase delicata di crisi economica e sociale che stiamo attraversando.
Il nostro punto di vista vuole essere qualcosa di diverso da quello che i media ci propinano quotidianamente. Infatti, non ci interessa lo scontro tra partiti, le tribune politiche o la propaganda; ma al contrario ci interessa spostare l’attenzione su altre questioni che stanno emergendo pericolosamente: POPULISMO ESASPERANTE, (candidatura di operai, di ex calciatori, di gente dello spettacolo e chi più ne ha più ne metta), ALLEANZE STRATEGICHE (d’ interesse puramente economico) e la progressiva ANESTETIZZAZIONE e conseguente REPRESSIONE di qualsiasi forma di lotta che possa partire dal basso. Procediamo per ordine: queste elezioni, per l’appunto, si stanno caratterizzando per la visibilità che certi soggetti stanno ottenendo per via della loro preoccupante demagogia o populismo o del loro finto allontanamento da ogni “ideologia” che li vuol far sembrare come elementi super partes che operano solo per il benessere del Paese! Niente di più falso. Lo dimostrano i loro programmi privi di punti di rottura reali con lo status quo: nella pratica, questi non prevedono nulla per le classi sociali deboli, ma anzi, al contrario, cercano di convincere lavoratori, precari e disoccupati che, stare con i padroni, sia la cosa migliore da cui tutti ne trarranno benefici. Storicamente notiamo come questa cosa non sia mai avvenuta, ma viceversa, i padroni hanno e continuano a sfruttare le fasce sociali deboli per trarne solo profitto.
Oppure si fanno portatori di una fantomatica “rivoluzione” che parte dal Web, quindi, lontano dalla “gente”. E alla “gente” reale, quella che troviamo per strada, nei posti di lavoro chi ci pensa?
Se da un lato c’è chi predica per nuove forme di corporativismo o di improbabili rivoluzioni “on line”, dall’altra parte c’è chi si sta organizzando per annientare definitivamente le classi sociali deboli; non bastavano le liste di destra note per il loro ruolo (di tutori del capitale), su cui non vale la pena spendere neanche una parola, ma gli esempi eclatanti risultano le ultime ALLEANZE fatte tra un centro sinistra che va a braccetto con i “tecnici” o “professori” per accaparrarsi qualche voto in più e aspirare a più poltrone possibili. L’ennesima riprova di come questi personaggi, rispondendo a ordini europei, continuano ad assestare colpi sempre più devastanti a tutti i settori della società. Le riforme (distruzione) come quelle del lavoro o dell’università e i tagli eseguiti in settori pubblici, come la sanità o la pubblica amministrazione non rimarranno prerogative solo dei “tecnici”, ma verranno avvallate e portate avanti anche da un centro-sinistra sempre più lontano dalle istanze della propria base di riferimento ormai allo sbando.
Ma ci sono anche altri soggetti in questo pentolone elettorale, un miscuglio di elementi che cercano di assicurarsi qualche poltrona strizzando l’occhio ai vari movimenti di “lotta”, ma nel frattempo, paradossalmente, non si oppongono alle continue ondate repressive che stanno attraversando l’Italia (e non solo) o alle continue chiusure di spazi sociali nelle città. Per la loro natura non ben precisata (al loro interno sono presenti individui e gruppi in teoria opposti tra loro) possono risultare i più pericolosi perché si fanno portatori di istanze che non gli appartengono. Un rischio che non bisogna correre nel delegare, a questi, soluzioni e proposte di “lotte” perché, uno dei loro obiettivi è quello di isolare completamente ogni forma di dissenso REALE, che possa partire dall’organizzazione dal basso degli sfruttati.
Uno dei leitmotiv che ripetutamente sentiamo nelle campagne elettorali è quello del VOTO UTILE: bene, l’unico voto utile, l’unica soluzione possibile e UTILE è quella di ASTENERSI da questa pagliacciata delle elezioni. Il meno peggio non esiste, come non esiste nessuna soluzione migliore di quella del LOTTARE quotidianamente in prima persona contro tutte le scelte che prendono altri sopra le nostre teste.
È necessario, oggi più che mai, che le classi deboli e sfruttate facciano fronte comune, che si organizzino dal basso e prendano coscienza di sè; e altresì importante non cadere in situazioni di rassegnazione e sfiducia nella politica, basta guardare il circo della politica parlamentare, guardiamo e prendiamo esempio dai movimenti di lotta reali come quello NO TAV o come il NO MUOS.
ORGANIZZIAMOCI! LORO I PADRONI E LA CLASSE POLITICA LO STANNO GIA’ FACENDO, NOI COSA ASPETTIAMO?
COLLETTIVO AULA R