CONTESTATO IL JOB MEETING A PISA

Nella mattinata di oggi, 22 novembre, come Collettivo Aula R abbiamo deciso di presentarci al Palazzo dei Congressi con striscioni e volantini, contro l’ennesima “fiera della precarietà” organizzata dall’Università di Pisa.

“Job Meeting” infatti si presenta come una vera e propria celebrazione di quello sfruttamento, di quella università azienda che stanno alla base del “Processo di Bologna” e delle rifome degli ultimi anni.

Riforme che hanno reso l’università sempre più asservita ad un mercato del lavoro sempre più precario, in nome di “liberalizzazioni” e “sacrifici” che assicurano profitti nelle tasche di chi ci sfrutta.

Entrati all’interno abbiamo distribuito il volantino che riportava i motivi della contestazione, successivamente abbiamo aperto lo striscione -NO ALLA FIERA DELLA PRECARIETA’-, “bloccando” il servizio dello stand Piaggio. Abbiamo cominciato a leggere il volantino ai presenti, nonostante il tentativo degli organizzatori di fermarci. Questo non ci ha impedito di proseguire con la lettura tra la solidarietà dei presenti. La nostra presenza all’interno è durata circa venti minuti e uscendo abbiamo affisso lo striscione sul muro di cinta di fianco all’ingresso del Palazzo dei Congressi.

“Job Meeting” è a nostro avviso l’esempio più evidente del ruolo attualmente svolto dall’università pubblica.

Infatti la formazione universitaria sempre più specializzata e nozionistica, orientata verso la formazione di specifiche figure professionali, trova qui la sua “fiera” incontrando agenzie interinali, istituti di credito, colossi dell’industria, agenzie di management. Tutto “d’eccellenza” sia chiaro, tutto “di qualità”. Ma anche in doppiopetto, o meglio in golf nero alla Marchionne, lo sfruttamento ha sempre lo stesso volto. Quello della disoccupazione giovanile alle stelle, quello della precarietà, quello della rapina quotidiana dei salari e delle pensioni, quello della morte nell’ennesima vittima di un omicidio sul lavoro, la scorsa settimana alla Piaggio di Pontedera. Quello del licenziamento politico di che lotta, come nel caso di Riccardo Antonini, ferroviere licenziato a causa del suo impegno per la sicurezza, la verità e la giustizia.

I responsabili di tutto questo oggi sono qui, in vetrina. Guardiamoli bene, è nelle loro tasche che andranno a finire i “sacrifici” che imporrà il neonato governo Monti.

Segue il volantino distribuito:

NO ALLE FIERE DELLA PRECARIETA’

Anche quest’anno a Pisa come in altre città si terrà la consueta fiera del lavoro precario denominata Job meeting.

Iniziativa promossa dall’Università di Pisa tramite il suo servizio di Job Placement insieme ad altri enti privati ( Cesop Communication, Trovalavoro.it, Corriere della sera) per facilitare l’accesso e orientare nel mondo del lavoro i neo laureati e i laureandi. Ma di quale futuro lavorativo parliamo se non quello all’insegna della precarietà, della flessibilità e dello sfruttamento?

Le agenzie “lavorative” che vi faranno parte non sono semplici agenzie interinali, ma agenzie di prestigio in diretto contatto con tutti quegli enti istituzionali complici del processo di distruzione del mondo del lavoro. Partner di riferimento ad esempio, sono UnicreditBanca, Intesa Sanpaolo, Findomestic, ma ci sono altre decine di aziende.

Tra gli ospiti dei vari stand, ci saranno anche quelle multinazionali presenti sul nostro territorio che sfruttano quotidianamente la forza lavoro degli operai: Saint Gobain, Continental e Piaggio. Quest’ultima recentemente al centro della cronaca a causa di una morte di un operaio. Questa è la fiera del lavoro che sfrutta e uccide!

Per questo siamo presenti non solo contro una formazione universitaria sempre più assoggettata alle esigenze del mercato del lavoro, ma anche in sostegno ai lavoratori Piaggio di Pontedera che negli scorsi giorni hanno scioperato prima contro la legge di stabilità e poi per la sicurezza sul lavoro e in solidarietà con tutti i lavoratori che lottano quotidianamente per la propria dignità.

Tutto questo avviene in un contesto nazionale ed internazionale, in cui le liberalizzazioni e le privatizzazioni sfrenate, mascherate da necessari sacrifici (imposti) per uscire dalla crisi economica, sono all’ordine del giorno.

Questo genere di iniziative non fanno altro che celebrare lo sfruttamento delle classi dominanti sulle spalle dei lavoratori e delle fasce sociali più deboli.

In questo quadro non proprio roseo, fondamentale è anche il ruolo che assume l’Università italiana in via di smantellamento e sempre più alla mercé di enti privati e delle direttive imposte dall’Unione Europea.

Percorso partito dal Processo di Bologna, fino ad arrivare all’ultima riforma scolastica e universitaria dello scorso anno, lasciando l’università completamente in balìa degli interessi dei capitali privati. La presenza di enti esterni “privati” all’interno degli organi d’ateneo ne è di fatto una dimostrazione

Sono proprio quei privati che stando all’interno del sistema universitario gestiscono e manovrano assieme ai baroni la formazione che ci viene imposta, privilegiando sicuramente tutte quelle facoltà che risultano più utili e funzionali alla “produttività” dell’attuale sistema economico, trasformando di fatto l’università da un luogo di cultura e sapere critico ad una sorta di azienda funzionale all’immissione nel mondo del lavoro precario.

Sono sempre i privati che utilizzano le “agenzie lavorative” come tramite dal mondo della formazione a quello del lavoro e proprio nel Job Meeting tutti questi passaggi vengono posti chiaramente sotto gli occhi di tutti.

Per questo riteniamo fondamentale che un rilancio del movimento in università, esca da una prospettiva meramente studentesca e sia capace di legarsi agli altri soggetti colpiti dalle politiche “lacrime e sangue”.

CONTRO L’UNIVERSITA’ AZIENDA ASSERVITA AGLI INTERESSI DEI PRIVATI

PER UN’ UNIVERSITA’ LIBERA E DI SAPERI NON MERCIFICATI

 CONTRO UN MONDO DEL LAVORO SEMPRE PIÙ’ PRECARIO E ALL’INSEGNA DELLO SFRUTTAMENTO

COLLETTIVO AULA R

MAIL: aular[at]autistici.org

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