NON DELEGARE I TUOI DIRITTI: NON VOTARE, ORGANIZZATI E LOTTA!!!

Ci risiamo! L’8, il 9 e il 10 Maggio gli studenti e le studentesse saranno chiamati nuovamente ad eleggere i propri rappresentanti studenteschi nei vari organi dell’Ateneo e nei Consigli di facoltà.

Come Collettivo ci siamo sempre opposti ad ogni forma di rappresentanza e delega; la nostra critica vede come punto focale il ruolo del rappresentante degli studenti, poiché esso non può far altro che farsi assimilare dalle peggiori politiche baronali, in una spirale piena di limiti e compromessi al ribasso, senza nessuna prospettiva di lotta e quindi senza nessuna possibilità di riportare vittorie utili.

 Emblematico è il caso dello scorso anno per la creazione del nuovo Statuto d’Ateneo, quando le varie liste studentesche non sono state in grado di avanzare alternative valide e concrete per contrastare la progressiva distruzione e dequalificazione dell’università, ma anzi, si sono insediate in quella Commissione Statuto (creata a tavolino), che aveva come unico scopo l’applicazione della Riforma Gelmini. Si sono in questo modo resi complici, contribuendo sempre più a trasformare l’Università in un’azienda, o per meglio dire, contribuendo al suo progressivo asservimento agli interessi economici dei privati.

Le liste studentesche che partecipano a questa farsa non fanno altro che legittimare l’attuale sistema di potere di un’università gestita da baroni che si preoccupano unicamente dei loro interessi personali e di quelli del capitale, con l’unica preoccupazione di sedare e mettere in minoranza qualunque istanza pericolosa per la loro egemonia.

 Altro punto critico del sistema delle elezioni, è la sua legittimità. In un Ateneo di quasi 60000 studenti ne bastano circa 6000 per far eleggere i rappresentanti (un misero 10%), paradossale poi è il caso della Facoltà di Scienze Politiche, dove per raggiungere il quorum bastano solo 100 votanti, dopodiché questi signori sono legittimati a rappresentare e soprattutto a decidere per tutti gli altri rispondendo del loro operato solo ed unicamente alle proprie liste di appartenenza.

Dunque le elezioni studentesche e gli stessi “rappresentanti eletti”, non fanno altro che perpetuare questo sistema perverso fatto di giochi di potere e di pratiche che alimentano quello che comunemente si chiama antipolitica e qualunquismo.

Rifiutiamo la pagliacciata delle elezioni universitarie ed organizziamoci per lottare.

NON SI PUO’ STARE CON DUE PIEDI IN UNA SCARPA, INFATTI, IL PIANO DELLA RAPPRESENTANZA E QUELLO DELLA LOTTA SONO DUE PRATICHE IN NETTO CONTRASTO TRA LORO.

In più occasioni queste liste studentesche hanno mostrato la loro vera faccia e il loro attaccamento alle POLTRONE. Significativo quello che è successo a seguito della nascita di una nuova lista, formata da alcuni fuoriusciti di una delle più note: dibattiti interminabili e accuse reciproche su motivi del tutto futili e completamente inutili per gli interessi degli studenti, avvenuti via web o tramite volantini. Situazione che culminò con un blitz in una festa provocandone la conclusione a discapito di tutti i presenti.

Se le cose non vanno bene a “SINISTRA” figuriamoci a DESTRA

La destra spunta solo nel periodo delle elezioni per presentare liste, composte spesso da fascisti, con la speranza di “raccattare” qualche voto, ma soprattutto qualche soldo. Dopo le elezioni, fanno perdere le loro tracce sparendo fino al successivo appuntamento elettorale.

Questi sono solo alcuni degli esempi che chiariscono l’idea di “attività politica” portata avanti dalle liste, lontana dalle reali esigenze studentesche e molto vicine ai modi di fare dei loro colleghi più di successo che ci “rappresentano” in Parlamento contribuendo, come loro, ad aumentare sempre di più un senso di “antipolitica” e qualunquismo.

Un’idea di politica del tutto particolare la loro. Noi crediamo che le divergenze politiche si fondino su ideali, obiettivi e su questioni reali; non su poltrone e finanziamenti, né tanto meno alla gara a chi fa la festa più bella.

Ma si sa, noi siamo semplici studenti. Cosa ne possiamo sapere di questi esercizi di “alta politica”?

Dovremmo andare a votare senza farci troppe domande…O magari candidarci pure noi!!

Ma siamo convinti che accettare di partecipare come “rappresentanti” ai lavori degli organi universitari non faccia parte in nessun modo delle nostre pratiche, dei nostri mezzi. E’ necessario invece organizzarsi dal basso ed agire direttamente. Non c’è spazio per questo in organi come il Consiglio di Facoltà o il Senato Accademico in cui viene negata la presenza a soggetti esterni, in organi che si dicono trasparenti ma che producono verbali e resoconti confusi e volutamente incomprensibili. Tutto nel nome della partecipazione e della democrazia.

Fare politica è altro, non solo feste e aperitivi. Crediamo che se si vuole realmente cambiare l’attuale stato di cose bisogna coinvolgere e stimolare alla partecipazione attiva.

Per questi motivi invitiamo gli studenti a disertare le urne, respingendo tutti gli specchietti per allodole che utilizzeranno per accaparrarsi quei pochi voti che ogni anno a stento gli consentono di entrare negli organi d’Ateneo.

Siamo convinti che l’unico modo di opporsi ai cambiamenti in negativo e ottenere miglioramenti delle nostre condizioni nell’Università, come nella società e nel mondo del lavoro, è partecipare attivamente in prima persona con assemblee realmente orizzontali, con l’autorganizzazione e con concrete forme di lotta come le occupazioni e le autogestioni senza delegare ad altri soluzioni e proposte.

LA POLITICA NON E’ FESTE E APERITIVI

LA POLITICA E’ LOTTA PER I DIRITTI DI TUTTI/E

NOI NON VOGLIAMO CAPI E CAPETTI, MA UNA REALE PARTECIPAZIONE CHE PARTA DAL BASSO

NON VOGLIAMO POLTRONE, NOI VOGLIAMO TUTTO

COLLETTIVO AULA R

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