A Pisa c’è un monumento in marmo, donato dai cavatori di Carrara, che ricorda “Franco Serantini 1951 – 1972 Anarchico ventenne colpito a morte dalla polizia mentre si opponeva ad un comizio fascista”.

Oggi, a quarant’anni dalla morte di Franco, siamo convinti che sia importante affermare la memoria collettiva di questa vicenda, continuando a lottare contro la repressione il razzismo ed ogni fascismo.
Per questo Il Collettivo Aula R ha aderito alle due principali iniziative organizzate in città in memoria di Franco. Saremo in Piazza Serantini (Piazza S.Silvestro) il 5 maggio, dalle 13, per la giornata promossa dalla Biblioteca Franco Serantini e saremo in Piazza S. Antonio il 12 maggio, alle 15, per la manifestazione nazionale organizzata dagli Anarchici Toscani. Due importanti appuntamenti ai quali invitiamo a partecipare.
Nella primavera del 1972 in molte città toscane i comizi elettorali del Movimento Sociale Italiano scatenano vere e proprie rivolte popolari che vedono in prima fila giovani proletari. Il Partito Comunista Italiano non riesce più, ormai, a controllare neanche la propria base che nella maggior parte delle città scende in piazza, contro le direttive del partito, per cacciare i fascisti. Il 5 maggio a Pisa, a conclusione della campagna per le elezioni politiche che si sarebbero poi tenute il 7 maggio, si tiene  un comizio del M.S.I.. La manifestazione antifascista, convocata per lo stesso giorno da Lotta Continua e dagli anarchici, si scontra con la brutalità delle forze di polizia. Quasi 1500 tra PS, celere, carabinieri e carabinieri paracadutisti, difendono il comizio fascista e attaccano con violenza la manifestazione. Franco Serantini, del gruppo anarchico G. Pinelli di Pisa, viene ferito gravemente da una quindicina di celerini che lo colpiscono con calci, pugni e con il calcio dei fucili. Arrestato, portato alla caserma di PS e poi al carcere Don Bosco, non viene curato nonostante le gravi condizioni in cui era stato ridotto dai celerini. Muore la mattina delle elezioni, il 7 maggio, per le percosse subite.
Per il nostro Collettivo e per tutte le compagne e i compagni dell’Aula R il ricordo di Franco è importante. Oltre a condividere le idee in cui credeva e le lotte per cui si è battuto, dobbiamo prendere atto di come queste pur dopo 40 anni siano attuali, e per le quali è necessario continuare a lottare.
Dopo 40 anni siamo di nuovo in una fase di crisi economica che crea impoverimento e un conflitto sociale crescente, in cui il potere cerca sostegno nel populismo e nella violenza che le destre sanno così ben praticare. Nel 2012 ancora si muore per mano fascista e la repressione dello stato continua a far vittime dentro e fuori le carceri.
Il ricordo di Franco crediamo debba essere condiviso con tutti gli antifascisti e con tutta la città.
Le istituzioni resteranno sempre sorde a questo genere di ricordo, perché più impegnate a fare progetti militaristi con le caserme nelle scuole. Le istituzioni vogliono sbarazzarsi di questo scomodo fardello di cui si sentono complici, non indicando colpevoli e ostinandosi a non volere nemmeno una piazza col nome di Franco Serantini.
Con le celebrazioni del quarantesimo anniversario dalla sua morte e con il corteo del 12 Maggio vogliamo impegnarci tutti oltre che per il ricordo, anche per portare contenuti e nostre considerazioni sull’importanza di un memoria collettiva condivisa sulla storia di Serantini. Circa due generazioni dopo la sua abbiamo deciso di continuare ad opporci in maniera ferma e cosciente a ogni tipo di fascismo e razzismo, cercando anche di comprendere, informare e poi combattere ogni forma di repressione. Repressione che cerca di mettere a tacere le nostre idee di una società realmente libera e che si scaglia con violenza contro tutte le classi sfruttate che cercano di reagire.

COLLETTIVO AULA R

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