VOLANTINAGGIO DOMENICALE

Domenica sera gli studenti e le studentesse dell’Assemblea Permanente di Scienze Politiche hanno effettuato un volantinaggio nella zona piazza Garibaldi e piazza XX Settembre per spiegare alla cittadinanza i motivi della protesta contro il DDL Gelmini. Nonostante il freddo c’è stato un riscontro positivo da parte dei cittadini, con numerose attestazioni di solidarietà. Segue il testo del volantino:

Ciao!

Siamo gli studenti di Scienze Politiche dell’Università di Pisa.

Siamo gli stessi che, protestando contro la Riforma Gelmini (insieme ai ricercatori e ai nostri compagni delle altre facoltà e delle scuole superiori), vi stanno procurando tanti disagi. Vorremmo spiegarvene i motivi.

Crediamo che questo DDL non danneggi solo noi studenti, bensì tutta la cittadinanza. Ecco cosa prevede:

  • Tagli del 90% al DSU (Diritto allo Studio Universitario, azienda regionale che si occupa dei servizi agli studenti). Alcuni dati: meno di 2 studenti su 5, fra gli idonei, potranno usufruire di una borsa di studio. Qui a Pisa, per far fronte al tagli dei fondi, i pasti in mensa subiranno un aumento e verrà chiusa una delle mense principali (quella in via Betti).
  • Istituzione di un “fondo per il merito”, che mira a sostituire il sistema del DSU e consiste nell’ erogazione di un prestito in denaro che lo studente dovrà restituire al termine degli studi; si rischia così un precoce e massiccio indebitamento prima ancora di entrare nel mondo del lavoro, ed equivale in un certo senso al mutuo che un normale cittadino è costretto ad accendere per poter avere un’abitazione.
  • Ingresso dei privati e dei loro interessi nelle facoltà: circa il 40% dei consigli di amministrazione delle Università sarà composto da esterni, che condizioneranno le scelte riguardanti ricerca, offerta formativa e così via.
  • Blocco del turn over (ovvero il ricambio fra dipendenti che vanno in pensione e dipendenti che vangono assunti) e contratti a tempo determinato per i ricercatori: da tre a cinque anni e rinnovabili una sola volta, al termine dei quali o vi è l’assunzione definitiva, o vi è il licenziamento. E’ importante ricordare che buona parte del lavoro di insegnamento all’interno degli atenei italiani è svolto da ricercatori, spesso senza retribuzione e con orari di gran lunga superiori alla media dei professori ordinari e associati.

Siamo tutti consapevoli del fatto che il sistema universitario italiano necessiti una riforma organica, anche per correggere gli errori compiuti dai governi precedenti , ma questa riforma , fingendo di risolvere i problemi, disarticola tutto il sistema universitario! E con esso distrugge le aspettative di futuro di intere generazioni di giovani, con gravi ripercussioni sull’intera economia italiana.

E’ assurdo che in un periodo di crisi un governo effettui tagli insensati all’istruzione e alla ricerca, settori in cui dovrebbe invece investire (come fanno gli altri Paesi europei), per destinare fondi agli 11 atenei telematici (come il CEPU) legati alla famiglia e al partito di Berlusconi.

Sono inoltre facilmente intuibili le ripercussioni su una città come Pisa, che fonda la propria economia soprattutto su noi studenti universitari.

Protestiamo anche per chi vorrà iscriversi all’Università nei prossimi anni e per le loro famiglie, che dovranno affrontare costi ancora più alti di quelli che vengono sopportati dalle nostre.

Il Disegno di Legge Gelmini è stato approvato con una maggioranza debole alla Camera, ignorando le nostre voci. In attesa del voto al Senato la nostra lotta, la lotta di tutti coloro che, oltre a subire questa crisi, vengono penalizzati da questi interventi irrazionali, deve continuare.

Assemblea Permanente di Scienze Politiche

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