Giornata della “solidarietà” o giornata della GUERRA?

Anche quest’ anno il Comune di Pisa si è attivato per realizzare “la Giornata della solidarietà” in ricordo del Maggiore dei paracadutisti Nicola Ciardelli, morto in Iraq. Anche quest’anno, centinaia di bambini e ragazzi delle scuole materne, elementari e medie di Pisa verranno imboniti, in maniera anche più sofisticata degli altri anni, con la favola dei militari in missione di pace che “proteggono la democrazia”, obliando il fatto che l’operazione “Antica Babilonia”, come tutte le missioni in cui è stato impegnato l’esercito italiano a partire dalla aggressione alla Jugoslavia nel 1999, non sono missioni di pace, ma di guerra e che i militari sono chiamati a proteggere gli interessi imperialisti e non i diritti dei popoli.

Dire tutto ciò, non è recare offesa alla memoria di Ciardelli, ma un semplice atto di verità sul ruolo dei militari in missioni che di pace non hanno nulla, come attestano documenti pubblici reperibili anche sul web.

Ma la Giunta comunale (Sindaco e Assessore alla Cultura in primis), allineata e coperta rispetto alle posizioni del partito di maggioranza, il PD, continua a sostenere il carattere educativo della giornata, coinvolgendo quest’anno addirittura istituzioni universitarie e religiose in percorsi che dovrebbero rappresentare la difesa delle libertà civili, e dove i militari rappresenterebbero il baluardo della democrazia; si sponsorizza così un’idea di solidarietà “privatizzata” dalle onlus e patrocinata da istituzioni civili e militari.

Il progetto portato avanti in nome del maggiore Ciardelli si intitola infatti “la casa dei bambini di Nicola” e prevede un finanziamento -privato- ad un progetto dell’ospedale pediatrico Meyer di Firenze. Lodevole iniziativa, se non fosse che il diritto alla salute andrebbe tutelato giornalmente e non reso un lusso o il frutto di iniziative filantropiche, così come tutti gli altri diritti che sono sotto attacco e che il nostro attuale governo vorrebbe scardinare, come l’articolo 18 (senza dimenticare gli ammortizzatori sociali che saranno ridotti nella durata e nel numero dei destinatari). Lodevole iniziativa, certo, se non fosse che “i bambini” jugoslavi, iracheni, afghani, libici etc. non sono poveri sfortunati, ma vittime del sistema di guerra portato dai nostri eserciti.

In città, al contrario degli anni scorsi, non si è levata alcuna protesta rispetto a questa giornata della Guerra che ha guadagnato, all’ombra del Comune, consensi e partecipazione di associazioni presenti sul territorio.

Da parte nostra ribadiamo che questa giornata va smascherata per il suo messaggio fuorviante e rilanciamo dicendo:

  • NO all’acquisto degli aerei da guerra F35, ognuno di questi aerei di distruzione di massa costa quanto mesi di tagli governativi alle spese sociali.

  • Ritiro dei militari italiani dalle missioni di guerra.

  • NO al proseguimento nell’uso criminale di armi con URANIO IMPOVERITO, già responsabili della morte di centinaia di migliaia di civili nei territori occupati e della morte di un numero di militari italiani superiore ai caduti in combattimento.

ZONE DEL SILENZIO, COLLETTIVO AULA R, GRUPPO DI DISCUSSIONE SU CRISI E REPRESSIONE

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