TUTTI IN CARROZZA!

Attenzione attenzione! Con il governo delle larghe intese piomba ad occupare la poltrona del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca Maria Chiara Carrozza. Dal 2007 al 2013, per due consecutivi mandati, è stata rettore dell’eccellenza santannina e, come potevamo aspettarci, in continuazione col precedente lavoro del ministro Profumo, si fa garante di una “rigida meritocrazia”, concetto sempre più sulla bocca di tutti, anche se ancora non è chiaro come funzioni.

Dovrebbe essere basato sull’“eguaglianza” delle opportunità. In particolare, nel campo dell’istruzione, si promuove una selezione incentrata sulla misurazione precoce delle capacità dello studente. L’istruzione non è più impartita a tutti allo stesso modo, ma viene differenziata: i bambini sono indirizzati verso scuole diverse, organizzate gerarchicamente, sulla base delle capacità e predisposizioni individuali misurate con test sempre più precisi. Le scuole, così come gli atenei universitari, entrano in competizione tra loro, si creano classifiche di qualità. In questo modo si creano scuole ed atenei di serie A e di serie B, utilizzando strumenti di valutazione come il test Invalsi nelle scuole ed i test TECO nelle università. Gradualmente, l’aristocrazia di nascita viene sostituita dall’“aristocrazia dell’ingegno”, e la stratificazione sociale si fa ancora più netta, lasciando la società marcire nel capitalismo.

La meritocrazia non può realmente funzionare, dato alla mano che,in 10 anni,sia scomparso un ateneo delle dimensioni di quello di Milano (150’000 studenti circa).Questo è la conseguenza dei continui tagli imposti all’Istruzione e alla Ricerca; si assottigliano sempre di più anche le borse di studio, e questo chiude le porte in faccia a molte famiglie, mentre la classe dirigente non viene mai rinnovata dall’esterno e, il premio di merito, spetta sempre agli stessi. E’ evidente che stiamo assistendo alferoce processo di proletarizzazione di una massa imponente di quei laureati che un tempo andavano a collocarsi negli strati intermedi della società, e un altrettanto poderosa crescita dell’esercito industriale di riserva, con conseguente accentuazione della già forte spinta alla riduzione generalizzata dei salari.

L’accordo tra il governo e le cosiddette parti sociali,che venne siglato nel settembre 1996, ufficialmente mirato all’ammodernamento del sistema scolastico nazionale, in realtà sanciva l’avvio del suo smantellamento incentrato sull’aziendalizzazione degli istituti scolastici, comprendendo le università, il quale viene portato avanti ed ampliato dal Processo di Bologna insieme ai cosiddetti percorsi di eccellenza(ed è proprio da uno di essi che nasce il nostro nuovo Ministro).

L’eccellenza del S. Anna è considerata uno dei fiori all’occhiello di Pisa, ed è uno dei migliori esempi di struttura dedita alla formazione della classe dirigente del paese, una classe dirigente coinvolta, tra l’altro, negli ultimi scenari di guerra mondiali: attraverso, ad esempio,il corso “Peacekeeping“ viene formato il futuro osservatore UE, ONU che dovràoccuparsi della gestione dei confini africani in Libia e delle altre zone calde. I corsi sono rivolti a formare il personale civile altamente specializzato che affianca quello militare negli scenari di guerra presenti e futuri che ci vedono coinvolti, non manca il “Corso di aggiornamento sull’Afghanistan” destinato agli ufficiali della Brigata della Folgore; si pensi inoltre all’accordo tra il Centro di ricerca sulla robotica marina del Sant’Anna e l’azienda livornese Wass, del gruppo Finmeccanica, leader nella costruzione di siluri di ultima generazione come il “Black Shark”, che vende in tutto il mondo, e alla partnership con l’Istituto Weizmann di Tel Aviv, un centro di ricerca che, tra le altre cose, si occupa dello sviluppo dell’arsenale nucleare israeliano.

Questo sistema (falsamente) meritocratico, funzionale solo all’attuale classe dirigente borghese ed ai suoi interessi, impedisce l’accesso all’istruzione per chiunque non possa permetterselo aumentando il divario tra le classi sociali. Invitiamo gli studenti all’organizzazione e alla lotta per la riappropriazione del proprio futuro!

COLLETTIVO AULA R

 

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