CORTEO NO GUERRA, NO ALLE SPESE MILITARI, NO EL ALAMEIN: 27 OTTOBRE, PISA

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I FASCISTI ALL’UNIVERSITA’ DI PISA NON SONO I BENVENUTI

Come studenti e studentesse dell’università di Pisa riteniamo una provocazione in perfetto stile neo-fascista la presenza annunciata in questi giorni di personaggi legati al mondo neo-fascista, di quella galassia che lega classe politica in sfacelo del PdL con ambienti neo-fascisti come Casa Pound. Riteniamo inaccettabile per chi come noi studenti ogni giorno lotta e fa i conti con la precarietà e l’impoverimento causati da anni di politiche del governo Berlusconi e del cosiddetto governo tecnico appoggiato da questi neo-fascisti, vedersi intrufolare pesonaggi che travestono la propria appartenenza alla cultura dell’odio con improbabili maschere culturali. La strumentalizzazione politica della questione nord-irlandese da parte di questi neofascisti è inaccettabile, così come è inaccettabile la presenza in Università di chi bazzica nelle sedi di Casapound.

Per questo oggi ci riprendiamo gli spazi universitari di Palazzo Ricci, per rivendicare l’antifascismo non come pratica nostalgica e di puro esercizio storico, quanto come valore partigiano di chi ogni giorno si batte contro l’affermarsi di pratiche razziste e sessiste.

Occupiamo Palazzo Ricci anche per iniziare una campagna di mobilitazione contro una dipartimentazione, frutto dell’applicazione della Riforma Gelmini, che “centralizza” l’ amministrazione degli spazi, e che sotto dispositivi apparentemente “tecnici”, cerca di normalizzare i luoghi della nostra formazione, concedendo agibilità politica a questi tristi personaggi.

OCCUPIAMOCI DELLE NOSTRE FACOLTA’

 studenti e studentesse antifascisti

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NO ALLA GUERRA, NO ALLE SPESE MILITARI, NO EL ALAMEIN! 27 OTTOBRE CORTEO ORE 15.00 LOGGE DI BANCHI

Sabato 27 ottobre a Pisa la Brigata Paracadutisti Folgore commemorerà il 70° anniversario della battaglia di El Alamein, nella quale venne sconfitta assieme alle forze naziste. Si tratta di una parata nostalgica, di uno sfoggio di armi e strumenti di morte che radunerà fascisti, estremisti di destra e guerrafondai da tutta Italia. Una vergogna per la città, che vedrà l’occupazione e la militarizzazione dello stadio, di Piazza dei Miracoli, dove si svolgeranno le celebrazioni e delle zone circostanti.
Nella guerra non c’è niente di valoroso, niente da festeggiare, tanto meno in una guerra fascista.
Ma queste non sono soltanto celebrazioni nostalgiche: da sempre celebrare le guerre del passato serve a giustificare quelle del presente, a preparare le guerre di domani.
Monti lo ha detto chiaramente più volte: “Siamo in guerra”.
È la guerra condotta dal governo contro lavoratori e lavoratrici per aumentare i profitti delle banche e degli industriali, per proteggere i privilegi della Chiesa e della casta militare. È la guerra del governo contro qualsiasi dissenso interno, che militarizza i territori e reprime chi solleva la testa.
Quella che si terrà a Pisa il 27 ottobre sarà la celebrazione della rapina quotidiana nei confronti dei lavoratori, dei precari, dei disoccupati, degli studenti e delle fasce più deboli della popolazione. Il governo Monti e l’UE impongono sempre maggiori sacrifici, ci dicono che le casse sono vuote, ma i soldi ci sono!
A Pisa in questi anni i militari, le istituzioni locali e la stampa hanno imbastito una campagna per mostrare il lato “sportivo” e “umanitario” dell’esercito, coinvolgendo nella propaganda militarista anche i bambini delle scuole elementari. Una propaganda che serve a far passare una nuova idea di città, la città militare. La città dell’Hub, il nuovo aeroporto militare in costruzione, secondo in Europa, che arriverà a movimentare fino a trentamila militari al mese. A Pisa è dunque fondamentale opporsi alla commemorazione di El Alamein.
Scendiamo in piazza sabato 27 ottobre con un corteo contro la guerra, la crisi, il militarismo, contro ogni fascismo. El Alamein: non c’è niente da commemorare!

MARTEDI’ 23 OTTOBRE ORE 17.00

Aula magna di Scienze Politiche
ASSEMBLEA CITADINA
Perché opporsi alla parata nostalgica di El Alamein”, interverrà lo storico Davide Conti

Pisa contro la guerra

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NO ALLA GUERRA! NO ALLE SPESE MILITARI! NO EL ALAMEIN!

Sabato 27 ottobre a Pisa la Brigata Paracadutisti Folgore commemorerà il 70° anniversario della battaglia di El Alamein, nella quale venne sconfitta assieme alle forze naziste. Si tratta di una parata nostalgica, di uno sfoggio di armi e strumenti di morte che radunerà fascisti, estremisti di destra e guerrafondai da tutta Italia. Una vergogna per la città, che vedrà l’occupazione e la militarizzazione dello stadio, di Piazza dei Miracoli, dove si svolgeranno le celebrazioni e delle zone circostanti.
Nella guerra non c’è niente di valoroso, niente da festeggiare, tanto meno in una guerra fascista.
Ma queste non sono soltanto celebrazioni nostalgiche: da sempre celebrare le guerre del passato serve a giustificare quelle del presente, a preparare le guerre di domani.
La Folgore è stata infatti in prima fila in numerose missioni “umanitarie”, tra cui le guerre di occupazione in Afghanistan e Iraq, ed è stata spesso protagonista di violenze e brutalità contro la popolazione civile. Intanto il governo ha deciso negli scorsi mesi di bombardare l’Afghanistan e dopo l’attacco alla Libia, in Siria si aprono nuovi scenari di guerra.Monti lo ha detto chiaramente più volte: “Siamo in guerra”. È la guerra condotta dal governo contro lavoratori e lavoratrici per aumentare i profitti delle banche e degli industriali, per proteggere i privilegi della Chiesa e della casta militare. È la guerra del governo contro qualsiasi dissenso interno, che militarizza i territori e reprime chi solleva la testa.
Quella che si terrà a Pisa il 27 ottobre sarà la celebrazione della rapina quotidiana nei confronti dei lavoratori, dei precari, dei disoccupati, degli studenti e delle fasce più deboli della popolazione.
Il governo Monti e l’UE impongono sempre maggiori sacrifici, ci dicono che le casse sono vuote, ma i soldi ci sono!
Infatti mentre crollano salari e diritti, mentre aumentano licenziamenti, tasse e tagli al sociale ed all’istruzione, la casta militare non rinuncia alle proprie autocelebrazioni ed ai propri privilegi.
Le spese militari complessive per il 2012 in Italia sono di 30 miliardi, oltre 10 miliardi nei prossimi anni per l’acquisto di cacciabombardieri F35, per le missioni all’estero sono spesi 1,4 miliardi di euro, e intanto l’industria bellica fa affari d’oro.A Pisa in questi anni i militari, le istituzioni locali e la stampa hanno imbastito una campagna per mostrare il lato “sportivo” e “umanitario” dell’esercito, coinvolgendo nella propaganda militarista anche i bambini delle scuole elementari. Una propaganda che serve a far passare una nuova idea di città, la città militare. La città dell’Hub, il nuovo aeroporto militare in costruzione, secondo in Europa, che arriverà a movimentare fino a trentamila militari al mese.
A Pisa è dunque fondamentale opporsi alla commemorazione di El Alamein.È arrivato il momento di dire basta! Basta alla guerra, al militarismo, al nazionalismo! Basta al governo Monti, ai sacrifici, alle politiche di austerità! Basta alle spese militari, ai tagli, ai licenziamenti! Basta alla militarizzazione e alla repressione del dissenso! Basta deliri nostalgici e relitti del fascismo! Basta El Alamein!

La giornata del 27 ottobre vedrà manifestazioni in diverse città europee contro le politiche operate dai diversi governi subalterni alle imposizioni della Banca Centrale Europea, a Roma si svolgerà una manifestazione nazionale per il NOMonti day. Tutte queste mobilitazioni possono divenire l’inizio di un nuovo grande movimento contro la guerra e le politiche antipopolari dei governi europei.

El Alamein: non c’è niente da commemorare!
Scendiamo in piazza sabato 27 ottobre ore 15:00 piazza XX SETTEMBRE con un corteo contro la guerra, la crisi, il militarismo, contro ogni fascismo.

PISA CONTRO LA GUERRA

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E ADESSO QUALCOSA DI COMPLETAMENTE DIVERSO…L’AULA R

L’Aula R si trova a “sinistra” nell’atrio della Facoltà di Scienze Politiche di Pisa. È stata occupata nel 1990 durante il movimento universitario della Pantera e, da allora, viene autogestita da studenti e studentesse che la vivono quotidianamente.

L’Aula R non è la solita aula-studio grigia e noiosa ma un luogo unico nell’ambiente universitario, in cui è possibile coniugare le esigenze legate allo studio con i momenti di aggregazione, incontro, socializzazione e discussione politica. Negli ultimi anni, gli studenti e le studentesse che abitualmente frequentano l’Aula hanno dato vita all’Assemblea di gestione, che si riunisce mensilmente e si occupa di gestire in maniera pratica lo spazio comune.

All’interno di questo spazio è attivo da diversi anni il Collettivo dell‘Aula R (CAR). Il Collettivo si riunisce settimanalmente (ogni lunedì) e si basa sui principi di anticapitalismo, antifascismo, antisessismo e antirazzismo. Il Collettivo è stato presente nelle ultime contestazioni studentesche con l’obbiettivo di allargare la lotta anche ai lavoratori e si è espresso con alcuni opuscoli sulla crisi capitalistica, il revisionismo, le riforme universitarie. Uno degli scopi del Collettivo aula R è occuparsi dei problemi della città senza chiudersi in un’ottica solamente universitaria, per cui ha sempre partecipato alle lotte sul territorio per l‘occupazione degli spazi sociali, la difesa antifascista, la solidarietà con i migranti.

Il Collettivo è indipendente, ovvero, non fa capo a nessuna struttura politica o sindacale e per questo non ha nulla a che vedere né con il PD, né con SEL e né tantomeno con i sindacati e la CGIL. Durante l’assemblea del Collettivo tutte le decisioni vengono prese in forma assembleare orizzontale (nessun verticismo e nessun capo o capetti di turno). Da questi presupposti appare chiaro come l’attività politica del Collettivo è a favore della partecipazione attiva e in prima persona degli studenti, in netto contrasto con le dinamiche della “rappresentanza universitaria“.

Negli ultimi mesi il Collettivo Aula R e l’Assemblea di gestione hanno promosso attività culturali come cineforum, mostre fotografiche e presentazione di libri, ma hanno organizzare le ultime occupazioni della Facoltà di Scienze Politiche, come quella “decisa“ per il Primo Maggio scorso in opposizione alla riforma Fornero sul lavoro. Inoltre, dallo scorso anno è attivo il progetto BibliotecaR, grazie al quale l’Aula sta cercando di promuovere un sistema bibliotecario alternativo alle politiche dell’Ateneo.

             Sei stanco dei tanti “addetti ai lavori” che     propongono un orientamento di frasi fatte e trafile burocratiche?

Vuoi sapere come funziona veramente la facoltà?

Parliamone giovedì 11 ottobre 
alle 16:30 in Aula R. 
 Confrontiamoci per resistere all'università.

COLLETTIVO AULA R,

  ASSEMBLEA DELL’AULA R

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